Oggi, 10 novembre, compie 90 anni Ennio Morricone.
Grande appassionato del gioco degli scacchi ha raccontato di aver imparato a giocare a 18 anni dopo aver acquistato in una edicola di via del Corso a Roma un testo scacchistico visto casualmente (in seguito ha scoperto che si trattava del celebre manuale del Salvioli!).
Poi ha sempre coltivato la passione.
In più occasioni si è misurato con noti campioni in sfide amichevoli: per esempio con la celebre Judit Polgar quando la campionessa venne a Roma a rappresentare l’Ungheria in occasione delle cerimonie per l’ingresso ufficiale della nazione magiara nella comunità europea; nell’occasione Judit dichiarò: ‘Prima di una partita ascolto sempre musica di Ennio Morricone per caricarmi!”.
E con il campione ungherese Peter Leko, che lo andò ad omaggiare una volta che si trovò a Budapest per un concerto. Stessa cosa con il Grande Mestro Misho Cebalo a Zagabria in Croazia.
Da ricordare poi il suo pareggio con Boris Spassky a Torino nel 2000, quando il campione si esibì in simultanea per le celebrazioni dei 90 anni di costituzione della Scacchistica Torinese: Morricone fu l’ultimo a finire, costringendo il russo alla divisione del punto.
In più occasioni Morricone si è dichiarato dispiaciuto per non essersi potuto dedicare di più agli scacchi. E in una intervista a un settimanale, alla domanda “Un desiderio che non è riuscito a realizzare?” ha risposto “Diventare un campione di scacchi, più bravo di Kasparov!”
In un’altra occasione ha dichiarato: “I matematici, i cultori delle lingue, i musicisti, hanno qualità più degli altri per diventare bravi a scacchi… E si può fare un parallelismo tra scacchi e musica: un Alfiere che punta contro l’arrocco avversario mi ricorda uno squillo di tromba, la Torre che si muove su colonne e traverse è come i timpani che battono e sfondano l’orchestra.”